Il tentativo: struttura della condotta e dolo; sua configurabilità nei delitti omissivi propri e impropri
La questione sottoposta all’attenzione dello scrivente impone preliminarmente di definire il reato tentato e non consumato, previsto dal c.p. come quella condotta del soggetto agente volta, in modo non equivoco, alla consumazione di un determinato reato poi non realizzato o per ravvedimento dell’agente o per il sopraggiungere di forze esterne che ne hanno impedito la